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Pubblicazioni contradittorie sulle Isole Canarie creano correnti di pensiero che spesso si generano unicamente leggendo superficialmente il titolo di questo o quel articolo. 

 13/02/2023 
Da diverso tempo leggiamo pubblicazioni con pareri contradittori sulle Isole Canarie, che creano delle vere e proprie correnti di pensiero che spesso vengono generate leggendo superficialmente il titolo di questo o quello articolo.

Ed eccoci, dopo gli articoli sullo scoppio della bolla immobiliare (mai avvenuta), di nuovo a parlare di Canarie SI / Canarie NO, del paradiso perduto e delle varie cause che hanno generato le situazioni attuali, per le quali si possa ritenere che non valga più la pena trasferirsi e investire e, soprattutto, se sia giunto il momento di cambiare lido ….. oppure NO, visti alcuni profili di facoltosi pensionati e risparmiatori che, convintamente, si spostano nell’arcipelago Canario.

In questa fase teniamo in considerazione solo le situazioni di chi:

• fruisce o cerca un alloggio in affitto

• ha acquisto un immobile per trasferirsi (lo sta usando o lo sta affittando in attesa di andare in pensione)

• ha acquisto un immobile per trasferirsi ed almeno un altro immobile per ricavarne del reddito

escludiamo in questi ragionamenti quindi l’imprenditore e/o le Aziende che si insediano nelle Isole Canarie come operazione di Internazionalizzazione.

Premessa importante: da sempre (dal 1999) abbiamo affermato: “Le Canarie sono per molti …… ma non per tutti”; questo perché alcune condizioni socio-economiche non possono durare, in quanto questo sistematicamente accade a tutte le località che conoscono una grande notorietà mediatica e, conseguentemente, di effettiva frequentazione.

Cerchiamo di stigmatizzare nel modo migliore possibile sia le ragioni che le motivazioni del fronte al “Canarie NO / Basta”... come anche chi ha motivo di alimentarle.

Costo della vita come in Italia; non vi è più convenienza. Vogliamo contestualizzare? Neppure in Italia il costo della vita è omogeneo. Sicuramente questo parametro è cresciuto rispetto a 5 anni fa, ma se andiamo nei supermercati delle località residenziali (e non turistiche) la musica cambia un bel po'

Costo degli affitti proibitivi. Effettivamente la domanda di affitti ad uso residenziale o per lungo periodo (larga temporada) ha fatto vertiginosamente aumentare il canone di locazione.
Ma è effettivamente solo questo? Come addetti ai lavori possiamo condividere le opinioni dei nostri clienti investitori e le loro motivazioni sul perché richiedono certi importi per gli affitti:

• Larga temporada non da garanzia e prospettiva come un accordo pluriennale. Poco interessante se non ad un importo che possa dare una copertura anche per il periodo in cui non c’è certezza di affitto

• È necessario investire per adeguare gli alloggi a certi canoni di modernità, attrezzarli e di corredarli adeguatamente

• Larga temporada per nuclei familiari o lavoratori, quindi locazioni non destinate a pensionati (sicuri pagatori),  sono “rischiosi” e bisogna contemplare il dover ricorrere ad azioni di sfratto, senza contare i danni all’immobili che ne possono conseguire.

• Sia in passato che recentemente vi sono stati casi in cui gli inquilini hanno letteralmente “spogliato” gli immobili, quindi, elevare il costo dell’affitto e richiedere un consistente anticipo sono gli strumenti “per fare selezione”. 

Il ciclo della crescita del mercato immobiliare è ormai all’apice: è il momento di vendere per delocalizzare e diversificare gli investimenti. Questo è l’aspetto più “divertente”; la domanda sorge spontanea: se induco un mio cliente a vendere con queste motivazioni… è corretto io induca un altro mio cliente a comprare?  La nostra verità: mancano (data la grande domanda) soluzioni d’investimento, quindi uno degli strumenti per averne a portfolio è quello di indurre e incoraggiare (con motivazioni più o meno allettanti e/o catastrofiche) a vendere, perché è chiaro che una vendita inneschi un acquisto. Ma di che stiamo parlando?

Bufala sul mercato immobiliare: cresce perché alimentato da capitali russi, bielorussi e ucraini. Questa è un’altra “bella novella” che gira nell’arcipelago e a Tenerife in particolare. Ebbene, secondo il Colegio de Registradores de la Propiedad (quindi i Funzionari dell'Ufficio del Registro delle Proprietà) nel 2022, sempre riferito alle canarie, le nazionalità dei maggiori acquirenti sono state: inglese, tedesca, francese, belgi e olandesi

 

Staff de InfoCanarie

 

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